EDITORIALI e ANALISI

L’accoltellamento dell’ebreo ortodosso. I lupi a Milano?

EDITORIALE di Janiki Cingoli

L’accoltellamento di Nathan Graff, 40 anni, di nazionalità israeliana ma che lavora a Milano certificando il cibo Kosher, genero del rabbino Hetzkia Levi, una vittima riconoscibile come ebreo ortodosso per la kippà e i vestiti che indossava, presenta straordinarie somiglianze con gli attentati di Parigi dello scorso gennaio.

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Effetto Erdogan

ANALISI di Valeria Giannotta

Una Fenice che rinasce dalle sue ceneri e un Lazzaro che si rialza e cammina. Questi sono gli epiteti che definiscono la nuova ascesa al potere del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP), ma per il Primo Ministro Ahmet Davutğlu la riconferma elettorale del 1° Novembre è semplicemente la “vittoria della Nazione”.

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Effetto Erdogan.

ANALISI di Antonio Ferrari

Sulle elezioni turche, ritenevo di aver commesso un errore grave: non aver saputo interpretare la realtà e non aver previsto la grande affermazione del partito Akp, condotto e ispirato dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

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Perché Erdogan ha vinto

ANALISI di Carlo Marsili

C’è da chiedersi come sia stato possibile che in meno di cinque mesi dalle elezioni del 7 giugno, AKP si sia ora trionfalmente reinstallata alla guida del Paese. Senza i numeri per modificare l’assetto istituzionale in senso presidenzialista, è vero, ma comunque in grado di attuare per i prossimi cinque anni un semipresidenzialismo di fatto.

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Gerusalemme. L’ora dei lupi

EDITORIALE di Janiki Cingoli

Le notizie che da due settimane ci giungono da Israele, ed in particolare da Gerusalemme, non possono che allarmarci, e pongono pesanti interrogativi. Gli attentati dei cosiddetti “lupi solitari” palestinesi, per lo più giovani, sono oramai divenuti quotidiani.

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Se Assad non è più il nemico pubblico n° 1

EDITORIALE di Janiki Cingoli

In due recenti articoli, Sergio Romano sul Corriere della Sera e Alberto Negri sul Sole 24 ore hanno posto una questione fondamentale: ma Assad è ancora il nemico pubblico n° 1?

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I vantaggi dell’accordo con l’Iran

ANALISI di Alberto Negri

Ha soppesato le parole, misurato le pause, sottolineato i principi generali ma è anche sceso nei dettagli: mai forse il presidente americano Barack Obama in una conferenza stampa ha spiegato e articolato meglio una scelta come l’accordo sul nucleare con l’Iran. Lo difenderà con le unghie e con i denti perché è il suo maggiore lascito in politica estera.

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L’impatto del nuovo Iran nel Medio Oriente

EDITORIALE di Janiki Cingoli

Basta guardare la foto celebrativa dell’accordo raggiunto, con il Ministro degli Esteri iraniano Zarif al centro dei rappresentanti delle grandi potenze, USA, Russia, Cina, Francia e Inghilterra, UE, più la Germania, per capire che l’Iran oggi non è più un paria tra le nazioni.

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Turchia, quale futuro dopo le elezioni

ANALISI di Valeria Giannotta

Il 7 giugno 2015 ha segnato un altro importante turning point per la Turchia. L’Akp, partito incontrastato al potere dal 2002 perde la maggioranza in Parlamento e non è in grado di formare un governo monocolore.

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