ISLAM EUROPEO

Con il binomio Islam in Europa-Islam europeo, si è volutamente messo l’accento sul possibile divenire della realtà islamica nel nostro continente, e su come l’ambiente europeo possa avere influito sullo stesso percorso identitario dell’Islam, producendo fermenti di adattamento, maturazione, trasformazione e arricchimento reciproci.
I processi di osmosi culturale e ideale infatti non sono mai a senso unico e le religioni non sono corpi impermeabili al contesto in cui si sviluppano. L’Islam è la seconda religione in Europa ed è quindi un aspetto della moderna realtà europea, non solo un fenomeno esterno con cui confrontarsi. Una situazione che crea complessi e contraddittori processi di integrazione.

CONVEGNI

Islam in Europa – Islam Europeo: la sfida della democrazia
26 maggio 2015, Sala Conferenze di Palazzo Reale, Milano

Burqa? Tra libertà individuale e sicurezza sociale
20 ottobre 2010, Milano

L’Islam balcanico
19 maggio 2010, Milano

Musulmani 2G: diritti e doveri di cittadinanza dei giovani musulmani di seconda generazione
1-2 dicembre 2009, Torino

Donna, diritto e religione nell’Islam mediterraneo
17 ottobre 2007, Università degli Studi di Milano

Islam. Che Fare? 10 proposte per Milano e per l’Italia
22 marzo 2006, Università degli Studi di Milano

Islam. L’identità inquieta dell’Europa
15 marzo 2006, Università degli Studi di Milano

Islam in Europa – Islam europeo
22-23 giugno 2005, Milano

Islam in Europa – Islam Europeo: la sfida della democrazia

26 maggio 2015,  Sala Conferenze di Palazzo Reale, Milano

La conferenza era parte del ciclo “Cattedra del Mediterraneo 2015 – La Pace Nutre la Vita”.

Si è trattato di un doppio raffronto: da parte della società, come ci si rapporta rispetto alla sfida terroristica dei gruppi islamisti, senza venir meno ai postulati essenziali della democrazia e dei diritti delle minoranze, ed in particolare di quelle islamiche; da parte delle diverse organizzazioni islamiche, come ci si pone rispetto all’identità democratica del paese, e nel contempo rispetto alle derive terroristiche, che non possono essere considerate un semplice errore, che ci si limita a condannare.

Un po’ gli stessi dilemmi che si posero all’Italia e al movimento operaio rispetto alle Brigate Rosse.

Interventi:

Silvio Ferrari, Professore ordinario di Diritto Canonico e Diritto Ecclesiastico alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano; Moulay Zidane Alamarani, Docente di Studi sull’Islam d’Europa all’Università di Padova e segretario della Confederazione Islamica italiana; Brahim Baya, Segreteria PSM – Partecipazione Spiritualità Musulmana; Lucio Caracciolo, Direttore di Limes; Alessandro Ferrari, Docente Università degli Studi dell’Insubria; Omero Marongiu, Direttore Scientifico European Center for Leadership and Entrepreneurship Education (ECLEE) – Lille, Francia; Prefetto Mario Morcone, Dirigente del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero degli Interni; Yahia Pallavicini, Vice Presidente Coreis; Sergio Romano Editorialista del Corriere della Sera; Reas Syed, responsabile legale del Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano, Monza e Brianza.

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Burqa? Tra libertà individuale e sicurezza sociale

20 ottobre 2010, Milano

La conferenza era parte del ciclo di conferenze “Cattedra del Mediterraneo” del 2010.

Burqa? Una manifestazione dell’identità religiosa, uno strumento di oppressione delle donne, una minaccia alla sicurezza? Mentre in Europa si acutizza il confronto, va ricercata una sintesi realistica e non ideologica tra difesa della libertà individuale, esigenze di integrazione e tutela della società.

 

Interventi:

Janiki Cingoli, direttore del Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente, Silvio Ferrari, docente di Diritto canonico all’Università degli Studi di Milano, Sumaya Abdel Qader, membro del Comitato Esecutivo dello European Forum of Muslim Women, Patrizia Khadija Dal Monte, vicepresidente UCOII – Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, Dounia Ettaib, presidente dell’Associazione DARI – Donne Arabe in Italia, Sergio Romano, editorialista del Corriere della Sera e Sara Silvestri, docente di Religione e Politica Internazionale, City University London e direttore del Global Justice programme, VHI, Cambridge University.

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L’Islam balcanico

19 maggio 2010, Milano

La conferenza era parte del ciclo di conferenze “Cattedra del Mediterraneo” del 2010.

Otto milioni di musulmani balcanici sono da oltre cinque secoli parte costitutiva del Vecchio Continente. L’Islam balcanico è da secoli un Islam moderato, che dopo le guerre interetniche degli anni ‘90 e il crollo della Jugoslavia è venuto accentuando la sua identità europea, anche se si è avuta la presenza di pressioni fondamentaliste e di tentativi di infiltrazione jihadisti. Ma il rischio più grave è la persistente incomprensione tra l’Europa e questa parte di sé stessa, percepita come una minaccia, piuttosto che come una opportunità preziosa in un mondo polarizzato tra civiltà in conflitto e bisognoso del dialogo tra l’Islam e l’Occidente.

 

Interventi:

Federico Maria Bega, impegnato negli interventi di emergenza umanitaria, ricostruzione e cooperazione allo sviluppo in occasione delle guerre balcaniche, dal 1992 al 1999, e sino al 2008 è stato esperto presso l’Unità Tecnico Operativa per i Balcani della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Simone Baglioni, docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi.

Musulmani 2G: diritti e doveri di cittadinanza dei giovani musulmani di seconda generazione

1-2 dicembre 2009, Torino

Il Convegno nazionale tenutosi a Torino l’1 e il 2 dicembre 2009 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ha affrontato il tema dell’inserimento dei giovani musulmani di seconda e terza generazione nella realtà italiana ed europea, e in particolare nello specifico piemontese. In tal modo si è inteso approfondire, in relazione ad un problema ben definito, i dati acquisiti in precedenti convegni di carattere più generale dedicati all’Islam europeo e italiano. Com’è noto, il CIPMO ha già approfondito in passato tali aspetti, in particolare focalizzandosi sulla questione della minoranza islamica in Europa con il grande Convegno “Islam in Europa. Islam europeo” organizzato a Milano il 22-23 giugno 2005.

La situazione dei musulmani di seconda o terza generazione costituisce una questione aperta e ancora largamente irrisolta in tutta Europa. In Italia non mancano segnali che sottolineano l’urgenza di riflettere sulle strategie politiche e sui meccanismi giuridici più adatti per favorire l’inserimento dei giovani musulmani nella società italiana.

Per affrontare in maniera equilibrata e completa questo argomento è stato necessario prendere in considerazione sia gli aspetti legati al vissuto quotidiano che quelli più strettamente istituzionali, coinvolgendo nell’analisi alcuni rappresentanti degli stessi musulmani. A tal fine, il CIPMO e l’Istituto Salvemini di Torino hanno promosso il Convegno con l’Associazione dei Giovani Musulmani di Italia, avvalendosi della collaborazione di FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’immigrazione) e del contributo di Regione Piemonte, Camera di Commercio Industria e Artigianato di Torino e il sostegno di Compagnia di San Paolo. Il coordinamento scientifico dell’iniziativa è stato affidato al professor Silvio Ferrari dell’Università di Milano. Oltre ai rappresentanti delle comunità islamiche in Italia (fra i quali, nella sessione di apertura, Mario Scialoja), al convegno sono intervenuti eminenti studiosi e personalità.

Interventi:

Marco Brunazzi, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini; Omar Jibril, Presidente Associazione Giovani Musulmani d’Italia; Renzo Guolo, Università degli Studi di Torino; Silvio Ferrari, Università degli Studi di Milano; Mario Scialoja, Centro Culturale Islamico d’Italia; Roberta Ricucci, FIERI: presentazione della ricerca “CLIP” sulla condizione dei musulmani in Europa; Enzo Pace, Università di Padova; Paolo Branca, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Enrico Allasino, IRES Piemonte; Sara Silvestri, City University London; Annalisa Frisina, Università degli Studi di Padova; Stefano Allievi, Università degli Studi di Padova; Yassin Lafram, Associazione Giovani Musulmani d’Italia; Roberto Mazzola, Università degli Studi del Piemonte Orientale; Roberta Aluffi, Università degli Studi di Torino; Enrico Grosso, Università degli Studi di Torino; Arianna Pitino, Università degli Studi di Genova; Alessandro Ferrari, Università degli Studi dell’Insubria; Sara Amzil, Associazione Giovani Musulmani d’Italia; Ferruccio Pastore, direttore di FIERI; Ilda Curti, Assessore alle Politiche per l’Integrazione, Comune di Torino; Aldo Brandirali, Presidente della Commissione Servizi Sociali della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano; Prefetto Mario Morcone, Direttore Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, Ministero dell’Interno; Fatima Zahra Habibeddine, Associazione Giovani Musulmani d’Italia; Giovanna Zincone, Presidente di FIERI; Olivier Roy, Centre national de la recherche scientifique; Mathias Rohe, Università di Erlangen – Nürnberg; Ataullah Siddiqui, Markfield Institute of Higher Education; Felice Dassetto, Università di Louvain la Neuve

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Donna, diritto e religione nell’Islam mediterraneo

17 ottobre 2007,  Università degli Studi di Milano

La condizione giuridica della donna, il suo ruolo sociale e familiare, la sua partecipazione alla vita politica ed economica sono da tempo al centro di un dibattito vivace, a tratti drammatico, nel mondo arabo. In particolare, i Paesi dell’Africa settentrionale hanno conosciuto in questi ultimi anni frequenti interventi legislativi tesi alla promozione dei diritti della donna. Cosa distingue la condizione della donna nel mondo arabo dalla più generale questione femminile? I fenomeni migratori portano comportamenti e mentalità a convergere? La saldatura operata tra diritti umani e diritti delle donne provoca nelle società arabe resistenze o piuttosto un’accelerazione di questo processo, all’interno delle più generali politiche di promozione dei diritti umani?

Interventi:

Fatiha Sahli, professoressa di Diritto pubblico e umanitario alla Facoltà di Scienze Giuridiche, economiche e sociali dell’Università Cadi Ayyad di Marrakesh, Roberta Aluffi, docente di Diritto comparato e di Diritto Islamico alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, Nacera Benali, corrispondente in Italia del quotidiano algerino El Watan, e Silvio Ferrari, professore di Diritto Canonico presso l’Università degli Studi di Milano.

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Islam. Che Fare? 10 proposte per Milano e per l’Italia

22 maggio 2006, Università degli Studi di Milano

La conferenza era parte del ciclo di conferenze “Cattedra del Mediterraneo” del 2006, ed era organizzata per presentare la sintesi dei lavori del Convegno Islam in Europa. Islam Europeo (promosso dal Comune di Milano-MiMed insieme al CIPMO nel giugno 2005). L’obiettivo era quello di individuare un minimo comune denominatore sul tema dell’Islam, al di fuori di ogni logica di schieramento, che possa fornire materiali utili al nuovo Governo e alla futura Amministrazione di Milano.

Interventi:

Paolo Branca: Docente di Lingua e Letteratura Araba, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Lucio Caracciolo, direttore di Limes e della rivista di geopolitica Heartland. Docente di Geografia politica ed economica all’Università di Roma Tre,  editorialista di La Repubblica, Silvio Ferrari: docente nelle Università di Milano e Lovanio e Mario Scialoja, già Ambasciatore presso la rappresentanza delle Nazioni Unite a New York e già Ambasciatore in Arabia Saudita. Presidente della Lega Musulmana Mondiale-Italia.

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Islam. L’identità inquieta dell’Europa

15 marzo 2006, Università degli Studi di Milano

La conferenza era parte del ciclo di conferenze “Cattedra del Mediterraneo” del 2006.

L’Islam è la seconda religione in Europa ed è quindi un aspetto della moderna realtà europea, non solo un fenomeno esterno con cui confrontarsi. Una situazione che crea complessi e contraddittori processi di integrazione, che talvolta sfociano in situazioni estreme, come nel recente caso delle vignette satiriche danesi. Sono molti i nodi irrisolti, quali gli aspetti educativi o quelli del ruolo delle donne musulmane nella società occidentale. Non vanno tralasciate le questioni di sicurezza, come dimostrano l’esplosione delle proteste delle banlieues parigine e gli attentati avvenuti a Londra.

 

Interventi:

Sono intervenuti Silvio Ferrari, Professore di Diritto Canonico Università degli Studi di Milano, Sergio Romano, editorialista del Corriere della Sera e Farian Sabahi, Docente all’Università Bocconi di Milano, giornalista de Il Sole-24 Ore e Radio Svizzera.

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Islam in Europa – Islam europeo

22-23 giugno 2005, Milano

Il CIPMO, insieme al Comune di Milano – Ufficio Relazioni Internazionali, nell’ambito del programma Mimed, ha organizzato un convegno internazionale sull’Islam in Europa. Con il binomio Islam in Europa-Islam europeo, si è volutamente messo l’accento sul possibile divenire della realtà islamica nel nostro continente, e su come l’ambiente europeo possa avere influito sullo stesso percorso identitario dell’Islam, producendo fermenti di adattamento, maturazione, trasformazione e arricchimento reciproci.
I processi di osmosi culturale e ideale infatti non sono mai a senso unico e le religioni non sono corpi impermeabili al contesto in cui si sviluppano.
L’Islam è stato quindi considerato come fenomeno interno all’Europa, costitutivo della odierna identità del continente, e anche come possibile e significativo fattore di tramite per il dialogo fra Europa e Islam globale.

Il Convegno ha visto la partecipazione, oltre che dei rappresentanti delle comunità islamiche in Italia (fra i quali Mario Scialoja), anche di eminenti studiosi e personalità: Mohammed Arkoun, Università Sorbona, Parigi; Malek Chebel, antropologo e scrittore, autore del “Manifeste pour un Islam des Lumiéres”; Frank Fregosi, Università di Strasburgo; Abdennour Bidar, autore del “Manifeste pour un Islam européen”; Brian Gates, St. Martin’s College, Lancaster; Khizar Humayun Ansari, Università di Londra);  Geert Driessen, Università di Radboud, Nijmegen; Nico Landman, Università di Utrecht); Felice Dassetto, Università di Louvain la Neuve;  Jordi Moreras, antropologo e Direttore di Trànsits, agenzia di consulenza in tema di immigrazione; Gerhard Robbers, Università di Trier; Yahia Hendi, Imam della Università di Georgetown, Washington DC.

Fra gli italiani, oltre ai rappresentanti istituzionali: il Sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica, Gabriele Albertini, Giovanni Bozzetti, Robi Ronza, Stefano Zecchi,  hanno partecipato Stefano Dambruoso, Sergio Escobar, Vittorio Emanuele Parsi, Livia Pomodoro e Sergio Romano.

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