Comitato Italiano di Appoggio agli Accordi di Ginevra

Il CIPMO è il promotore e il coordinatore del Comitato italiano di appoggio dell’Accordo di Ginevra, la proposta virtuale di pace promossa da due ex ministri, l’israeliano Yossi Beilin e il palestinese Yasser Abdel Rabbo, il 1° dicembre 2003.
L’iniziativa è stata apprezzata ufficialmente dall’Unione europea e da molte illustri personalità internazionali.

L’Accordo prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente sui territori occupati da Israele nel 1967, a parte alcune aree densamente popolate da coloni israeliani (pari a circa l’1.5% del totale), per cui sono previsti scambi territoriali, nella proporzione di 1:1; la divisione di Gerusalemme in due parti, ciascuna capitale dei rispettivi Stati, pur preservando la sua unità funzionale e amministrativa; soluzioni articolate e positive per la questione dei rifugiati, inclusi rimborsi adeguati per tutti gli aventi diritto.

Si tratta di una proposta di accordo importante, perché dimostra che un’intesa è possibile e si ritiene che l’influenza di questa iniziativa sia destinata a crescere con l’amministrazione Obama.

Il Comitato italiano di appoggio all’Accordo di Ginevra, promosso dai tre sindacati principali (CGIL, CISL, UIL), dall’ANCI, l’ACLI, l’ARCI, numerose ONG e partiti politici di centrosinistra, nonché dall’UDC, si è costituito ufficialmente lo stesso dicembre 2003, a Roma, alla presenza del sindaco Walter Veltroni, di Yossi Beilin e di Yasser Abed Rabbo.
A seguire, l’8 marzo 2004, si è creato anche il Comitato milanese e lombardo.

In breve tempo, al Comitato hanno aderito numerose istituzioni, pubbliche e private, sul territorio nazionale, fra cui: i Comuni di Roma, Milano, Firenze, Venezia, Napoli, Sesto San Giovanni, Siena, Macerata; la Regione Campania, la Regione Umbria, la Banca di Genova e molte altre istituzioni.

Il CIPMO ha contribuito a favorire la conoscenza dell’Accordo organizzando numerose iniziative in tutta Italia, nonché seminari riservati come quello che ha portato alla definizione degli Annex che non erano stati completati al momento della firma dell’Accordo, e che sono poi stati pubblicati in un corposo volume.