EDITORIALI e ANALISI
La prossima missione di Trump in Medio Oriente
EDITORIALE di Janiki Cingoli
La prossima missione di Trump in Medio Oriente vuole sottolineare l’impegno delle tre grandi fedi monoteistiche per la tolleranza, contro la dilagante violenza, il terrorismo e la guerra: l’Arabia Saudita che ospita i primi due luoghi santi dell’Islam, La Mecca e Medina, Gerusalemme centro mondiale delle tre fedi, il Vaticano di Papa Francesco.
Siria, l’attacco americano e i nuovi equilibri
ANALISI di Valeria Giannotta.
Il 7 aprile segna un ulteriore step che di fatto rimescola le carte nel caotico contesto siriano: gli USA di Donald Trump hanno unilateralmente lanciato missili Tomahawak su una base aerea siriana controllata dal regime di Bashar al-Assad come risposta all’attacco di gas “sarin” che ha colpito la città del nord del Paese Khan Sheikhoun vicino a Idilb, spezzando 89 vite tra cui molti bambini.
Non solo provocazioni. Cosa nasconde la crisi tra Turchia e Olanda
ANALISI di Valeria Giannotta
“Sì” – “no”, “dentro” – “fuori”, “democrazia” – “nazismo”, questi sono i termini, fin troppo abusati, della scaramuccia diplomatica tra Turchia e alcune cancellerie europee.
L’incontro Trump-Netanyahu: cosa affiora oltre lo show
EDITORIALE di Janiki Cingoli
Oltre alle evidenti dimostrazioni di vicinanza, simpatia e consolidata amicizia comunemente espressi da Trump e Netanyahu dopo il loro incontro, sono emersi alcuni aspetti salienti su cui converrà soffermare l’attenzione.
Lo stop di Trump ai nuovi insediamenti israeliani
EDITORIALE di Janiki Cingoli
Il brusco stop di Trump al continuo annuncio, da parte del Governo israeliano, di nuove costruzioni negli insediamenti in Cisgiordania e ad est di Gerusalemme ha colto di sorpresa solo coloro che avevano abbracciato senza esitazione la versione di un Trump oramai legato mani e piedi ai più oltranzisti settori della destra israeliana e dei coloni.
Medio Oriente. I vincenti e i perdenti
EDITORIALE di Janiki Cingoli
La Conferenza di Astana sulla Siria, iniziata lo scorso 24 gennaio, segna un punto di svolta nelle vicende mediorientali. I tre promotori, Russia, Turchia ed Iran, per la prima volta sono riusciti a riunire insieme i rappresentanti del regime di Assad ed i gruppi armati dei ribelli, ad esclusione di ISIS e dei gruppi legati a Al-Qaeda, ed a raggiungere un accordo di tregua tra le parti, che sarà seguita da un “Comitato di monitoraggio” costituito dai tre organizzatori della Conferenza.
I 6 parametri di Kerry per porre fine al conflitto israelo-palestinese
EDITORIALE di Janiki Cingoli
Come Clinton nel dicembre 2000, allo scadere del suo mandato, anche il segretario di Stato Usa, John Kerry, a 23 giorni dall’insediamento del nuovo presidente Donald Trump, il prossimo 20 gennaio, ha elencato, al termine di un appassionato intervento di un’ora, i sei punti cardinali necessari, a suo avviso, per porre fine al conflitto israelo-palestinese, e lo ha fatto sicuramente in accordo con il presidente uscente, Barack Obama.
Il voto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro gli insediamenti israeliani è il lascito di Obama a Netanyahu e Donald Trump
EDITORIALE di Janiki Cingoli
La Risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che venerdì ha condannato come illegali gli insediamenti ebraici al di là della Linea Verde (il confine armistiziale che divideva Israele dai Territori palestinesi annessi dai giordani, fino alla Guerra del ’67), compresi quelli di Gerusalemme Est, è piombata come una mazzata su Netanyahu e il suo Governo, e sullo stesso Trump.
Il riallineamento della Turchia tra pressione gulenista e svolta presidenziale
ANALISI di Valeria Giannotta
Il 19 dicembre segna un’altra data di sangue per la Turchia. L’omicidio dell’ambasciatore russo ad Ankara Andrey Karlov è il terzo triste episodio di una settimana feroce che ha vissuto due attacchi terroristici a Istanbul e Kayseri e si aggiunge agli ormai innumerevoli atti violenti che solo nell’ultimo anno hanno mietuto circa 400 vittime in tutto il Paese.
Dopo il congresso di Fatah è Jibril Rajoub il nuovo uomo forte palestinese
EDITORIALE di Janiki Cingoli
Il 7° Congresso di Al Fatah, iniziato a Ramallah il 29 novembre 2016, ha consacrato Jibril Rajoub come il nuovo uomo forte del movimento. Egli può essere considerato il vero trionfatore del Congresso, e può ambire alla successione di Abbas.